Leghi la striscia alla corda che penzola dal soffitto, destinata a cosa mi domando io, non tardo a capirlo. Prendi un cero di quelli belli grossi -Deve durare tutta la notte, perchè io voglio dormire!- Lo accendi,in modo che la cera bruciando cada sul mio corpo. -Buonanotte schiava-

“vedi troietta, ora ti stanno guardando , quindi voglio che sculetti e offri loro lo spettacolo del tuo culo “… “ora fermati e piegati un pò in avanti , fai cadere la borsetta e raccoglila senza piegare le gambe” Ero lì in pieno centro dove passavano centinaia di persona piegata in avanti con il culo in aria , come se fossi a pecorina nel mezzo della città.

... Lo sguardo che mi rivolse mi lasciò intendere sin troppo chiaramente che non mi sarebbe convenuto continuare la frase. Mi morsi il labbro per tacere. Con un gesto secco mi “invitò” a stendermi sulle sue ginocchia ed io ubbidii senza fiatare...

Io ero esausta, stanca affamata. Non avevo proprio idea che da li a poco sarei diventata di nuovo una puttana per gli ospiti… Ma le cose andarono proprio così… Fui accerchiata, scopata, violentata, usata, umiliata, schiaffeggiata.